Formazione antincendio 2026: cosa cambia davvero?
- Produzione Webidoo

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Dal 2022, con l’entrata in vigore dei Decreti Ministeriali 1, 2 e 3 settembre 2021, il panorama della prevenzione incendi nei luoghi di lavoro è già stato profondamente riformato. Ma il percorso non si è fermato lì.
Il 2026 segnerà un nuovo passo evolutivo, con ulteriori aggiornamenti che coinvolgeranno in particolare la formazione obbligatoria per addetti antincendio, datori di lavoro e figure coinvolte nella gestione dell’emergenza.
Un cambiamento che non va sottovalutato: essere impreparati può comportare sanzioni, inefficienze operative e, cosa ben più grave, mancata protezione del personale.
Perché si parla già oggi di normative 2026?
Le modifiche in arrivo sono attualmente in fase di consultazione tra Ministero dell’Interno, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e INAIL. Alcuni punti chiave sono già delineati nelle linee guida interne e nei piani pluriennali di revisione dei decreti attuali.
Anticipare i cambiamenti significa adattarsi gradualmente, senza rischiare di trovarsi inadempienti all’ultimo momento. Ed è proprio in questo che aziende come Dimarca offrono un valore aggiunto: consulenza preventiva, formazione evoluta, supporto tecnico continuativo.
Cosa prevedono le nuove indicazioni (in sintesi)
Ecco le principali novità previste per il 2026 in tema di formazione antincendio:
🔸 1. Maggiore frequenza degli aggiornamenti
Si passerà da un aggiornamento ogni 5 anni a un intervallo triennale, in linea con le evoluzioni tecnologiche e organizzative dei luoghi di lavoro.
🔸 2. Corsi differenziati per settore e rischio specifico
La formazione sarà sempre più personalizzata, con moduli distinti per:
ambienti industriali vs ambienti commerciali
rischi chimici, esplosivi o da combustibili
contesti con impianti fotovoltaici o elettrici complessi
🔸 3. Obbligo di esercitazione pratica anche per aziende a basso rischio
Attualmente prevista solo per rischio medio/alto, l’esercitazione con estintori e prove di evacuazione sarà estesa a tutti i livelli di rischio.
🔸 4. Nuove responsabilità per il datore di lavoro
Il datore sarà chiamato a verificare e documentare la reale efficacia formativa, non solo la frequenza del corso.
Si parla già di valutazioni periodiche interne e di un possibile registro digitale.
🔸 5. Certificazione dei formatori
I docenti dovranno essere certificati da enti riconosciuti e avere aggiornamenti professionali documentati. Un importante passo verso la qualità della didattica.
Perché tutto questo è importante (e non solo per evitare sanzioni)
Una formazione efficace salva vite, riduce i tempi di evacuazione e consente di gestire in modo corretto i primi minuti di un incendio, spesso determinanti. Ma c’è di più: una cultura aziendale evoluta sul tema sicurezza si traduce in:
minori rischi assicurativi
miglior clima interno
valorizzazione dell’immagine aziendale
conformità alle policy ESG (ambiente, sociale, governance)
Come prepararsi al cambiamento con Dimarca
Noi di Dimarca Service seguiamo da vicino l’evoluzione normativa e possiamo accompagnarti con:
✅ Audit personalizzati per verificare l’adeguatezza della formazione attuale ✅ Aggiornamenti formativi già in linea con gli standard 2026 ✅ Moduli pratici con simulazioni realistiche ✅ Supporto documentale e registro delle competenze ✅ Formatori certificati con esperienza sul campo
Conclusione
Il 2026 può sembrare lontano. Ma in tema di sicurezza, la vera lungimiranza si costruisce oggi.
Non aspettare che la legge ti impone il cambiamento: scegli di guidarlo. Contattaci per un confronto tecnico o per pianificare già da ora il tuo percorso formativo aziendale.
📞 Dimarca c’è. Prima, durante e dopo ogni norma.



